Enti e imprese trovano nel Bilancio di Sostenibilità uno strumento per illustrare le proprie attività legate alla responsabilità sociale d’impresa.
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Il concetto di sostenibilità ha radicalmente trasformato il modo in cui le aziende operano e si presentano al mondo.
Enti e imprese trovano nel Bilancio di Sostenibilità uno strumento essenziale per illustrare, in maniera chiara e strutturata, le proprie attività legate alla responsabilità sociale d’impresa. Questo documento rappresenta una vera e propria dichiarazione di valori, che influisce sempre di più sulla percezione del valore aziendale.
Cos’è il bilancio di sostenibilità e perché è importante?
Il bilancio di sostenibilità, nella pratica contabile, si traduce in una dichiarazione non finanziaria annuale che consente alle aziende di comunicare le proprie scelte e i propri obiettivi ambientali, sociali e di governance (ESG), nonché i progressi verso tali obiettivi.
L’Unione europea nel Libro verde della Commissione (2001) lo definisce come: “L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.
Il riconoscimento della sua importanza è globale, tanto che con la Direttiva n. 95 del 2014 (2014/95/UE), sulla divulgazione di informazioni non finanziarie, l’Unione Europea ha imposto alle grandi imprese di interesse pubblico con più di 500 dipendenti di includere nei loro report annuali dettagliate informazioni relative a pratiche sostenibili e responsabilità sociale.
Aggiornamenti Normativi: La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)
Il 21 aprile 2021, la Commissione Europea ha introdotto un importante aggiornamento alle normative sul bilancio di sostenibilità: la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa direttiva amplia notevolmente la portata delle aziende obbligate a rendicontare le proprie attività di sostenibilità, introducendo nuovi standard e requisiti.
A Chi è Rivolta la CSRD?
La CSRD è rivolta a tutte le grandi imprese europee e alle società quotate, ad eccezione delle microimprese. Le aziende interessate da questa nuova normativa sono quelle che soddisfano i seguenti criteri:
- Più di 250 dipendenti
- Fatturato superiore a 50 milioni di euro
- Bilancio annuo superiore a 43 milioni di euro
Questa direttiva rappresenta un significativo passo avanti verso la rendicontazione obbligatoria di sostenibilità per un maggior numero di aziende, prevedendo un arco temporale di 4 anni per la sua implementazione:
- Dal 1° gennaio 2024: l’obbligo riguarderà le società e gli enti di interesse pubblico con oltre 500 dipendenti (già soggetti alla precedente normativa).
- Dal 1° gennaio 2025: si estenderà alle grandi imprese con forma giuridica europea con più di 250 dipendenti e/o con 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di totale attivo.
- Dal 1° gennaio 2026: incluse anche le PMI quotate in borsa.
- Dal 1° gennaio 2028: esteso anche alle imprese extra-UE con fatturato netto superiore a 150 milioni di euro all’interno dell’UE.
Quali sono le tre dimensioni del bilancio di sostenibilità?
Le tre dimensioni del bilancio rispecchiano le tre dimensioni della sostenibilità:
AMBIENTALE
La sostenibilità ambientale si concentra sulla risoluzione di problemi ambientali come il cambiamento climatico, le emissioni di gas serra e la perdita di biodiversità. Un modo per le aziende di ridurre l’impatto ambientale è quello di abbandonare le risorse limitate come i combustibili fossili e il gas naturale e di adottare le fonti di energia rinnovabili.
SOCIALE
La parte sociale dell’ESG analizza la cultura interna di un’organizzazione e il suo impatto esterno sulle comunità. Questa dimensione dà priorità ai diritti umani e riconosce che il benessere di tutte le persone determina la longevità, l’efficacia e la sostenibilità di una società.
ECONOMICA
La sostenibilità economica si riferisce al modo in cui un’azienda viene gestita internamente. Una buona governance è vitale per il successo a lungo termine di un’organizzazione e comprende la gestione del rischio, il processo decisionale, la trasparenza, la conformità e il comportamento etico.
Come redigere un bilancio di sostenibilità efficace
È importante sottolineare che non esiste un unico metodo prescritto per condurre il reporting di sostenibilità; esistono più strutture per soddisfare le diverse esigenze organizzative.
La creazione di un bilancio di sostenibilità efficace richiede una pianificazione accurata e l’adozione di una metodologia che possa garantire l’affidabilità e la pertinenza delle informazioni raccolte. Gli standard del Global Reporting Initiative (GRI) aiutano a strutturare il bilancio di sostenibilità proponendo un set di indicatori da seguire attraverso linee guida applicabili ad ogni tipo di organizzazione e si sviluppano in sei fasi:
- Identificazione degli stakeholder: Determinare chi sono gli stakeholder rilevanti e quali informazioni sono più importanti per loro. Questo include dipendenti, clienti, fornitori, comunità locali, investitori e organizzazioni non governative.
- Analisi di materialità interna: gli aspetti di sostenibilità legati al vertice aziendale. Si parla di “materialità” perché gli elementi analizzati devono essere concreti e misurabili.
- Analisi di materialità esterna: un’attività di analisi, interviste, focus group rivolta agli stakeholder chiave dell’azienda. L’obiettivo è mettere in luce i punti di intersezione tra gli interessi dell’impresa e dei suoi portatori d’interesse.
- Definizione del cruscotto indicatori: L’azienda deve definire un set di indicatori in grado di fornire una serie di informazioni circa l’andamento delle proprie performance economiche, sociali e ambientali e gli impatti generati. Tale definizione deve avvenire secondo i principali standard di riferimento e, quindi, secondo gli standard GRI o i nuovi standard europei ESRS.
- Raccolta e analisi dei dati: Utilizzare strumenti e software per la raccolta sistematica dei dati. Le informazioni dovrebbero essere raccolte in modo continuo durante l’anno fiscale e verificate per assicurare la loro accuratezza e completezza.
- Redazione del report: Sviluppare il contenuto del report, includendo sia successi che aree di miglioramento, garantendo un approccio equilibrato e trasparente.
Quali sono i vantaggi per le imprese?
In un’analisi delle implicazioni aziendali e strategiche della redazione del bilancio di sostenibilità, emergono numerosi benefici per le aziende. Prima di tutto, promuove la trasparenza, fornendo agli stakeholder una panoramica chiara e dettagliata delle attività aziendali, non solo sotto il profilo finanziario, ma anche sociale e ambientale. Questa chiarezza rafforza la fiducia di clienti, investitori e comunità, contribuendo a consolidare la reputazione aziendale. Questo tipo di report si rivela inoltre uno strumento efficace per ottimizzare i processi decisionali interni, riducendo i rischi lungo la catena di fornitura e contenendo gli sprechi, con notevoli risparmi sui costi. Questa prospettiva a 360 gradi contribuisce a creare valore a lungo termine, sia per l’azienda stessa che per la società e l’ambiente circostante, promuovendo uno sviluppo sostenibile e offrendo un vantaggio competitivo di rilievo.
Per Iglom, il bilancio di sostenibilità è una scelta strategica che riflette il loro impegno a lungo termine verso un futuro più verde e sostenibile. Attraverso questa pratica, l’azienda non solo comunica il proprio impegno a stakeholders e clienti ma stabilisce anche un modello per altre aziende nel settore.